BUONA PASQUA DI RESURREZIONE

Gesù

 

“Mi stavo incamminando verso i campi, quando lo vidi portare la Sua croce; e lo seguiva una gran folla.

Allora anch’io camminai al suo fianco.
Quel pesante fardello lo costrinse a fermarsi più di una volta, perché il suo corpo era stremato.
Allora mi si avvicinò un soldato romano, e disse: “Tu, che sei saldo e robusto, porta la croce di quest’uomo”.
A quelle parole il cuore mi si gonfiò nel petto e provai gratitudine.
E portai la Sua croce.
Era pesante, fatta di pioppo impregnato di piogge invernali.
E Gesù mi guardò. E il sudore della fronte gli scorreva sulla barba. Ancora mi guardò, e disse: “Bevi anche tu questo calice? Vi accosterai le labbra insieme a me fino alla fine dei tempi”. Così dicendo pose la mano sulla mia spalla libera. E procedemmo insieme verso la Collina del Cranio.
Ma io non sentivo più il peso della croce. Sentivo solo la sua mano. Come ala di uccello sulla mia spalla.
E arrivammo in cima alla collina, e là dovevano crocifiggerlo. Fu allora che avvertii il peso della croce. Non disse parola mentre gli conficcavano i chiodi nelle mani e nei piedi, e dalle sue labbra non uscì lamento.

E non tremarono le Sue membra sotto il martello.
Sembrava quasi che le Sue mani e i Suoi piedi fossero morti, per rivivere solo nel bagno di sangue. E Lui sembrava desiderare quei chiodi, come un principe desidera lo scettro, e sembrava implorare che lo innalzassero alle vette. E il mio cuore non lo compiangeva: ero troppo preso da meraviglia.
Ora, l’uomo al quale ho portato la croce è divenuto la mia croce.
Se mi dicessero ancora: “Porta la croce di quest’uomo”, io la porterei fino a quando la mia strada si chiudesse nel sepolcro.
Ma gli chiederei di tenermi la mano sulla spalla.
Accadde molti anni fa; e ancora oggi, seguendo i solchi del campo, e in quel sapore che precede il sonno, rivolgo spesso il pensiero a quell’uomo che amo. E sento la sua mano alata, qui, sulla spalla sinistra”.

 (Khalil Gibran – “Jesus the Son of Man”)

AUGURI DI BUONA E SANTA PASQUA DI RESURREZIONE

 

Papa Francesco:  “riviviamo oggi una gioia che ci unge, non che ci rende untuosi, sontuosi e presuntuosi“.

Related Images:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *